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PISTOIESE (4-4-2):
Balli 5.5, F. Carbone 5.5, Zini 6, Akassou 6, Bianchini 6.5, Cimarelli
6, Riccio 6.5, Consonni 6, Micco 6 (9' st Perrone 5.5), Banchelli
6 (29' st Baiano sv), Ginestra 5 (33' st Garba sv). In panchina:
Monterastelli, Bellini, A.Carbone, Lambertini. Allenatore: Stringara
(4-4-2): Mancini 6, Bonomi 7, Luppi
7, Jankulovski 6.5, Baccin 5 (40' st Flores sv), Magoni 5.5, Vidigal
6.5, Montezine 6 (15' st Bocchetti sv), Saber 5, Stellone 6, Sesa
6 (29' pt Rastelli 6). In panchina: Roccati, Villa, Husain, Alessi.
Allenatore: De Canio
Arbitro:
Gabriele di Frosinone 6.
Angoli: 4-2 per il Napoli.
Recupero: 1' e 4'.
Ammoniti: Consonni, Luppi e Magoni per gioco falloso.
Spettatori: 3000 circa.
Cronaca:
PISTOIA - (14 Dicembre 2001)
Un gol per uno, un punto per uno. Pistoiese e Napoli si accontentano. E fanno anche bene. Giocano un tempo, poi nella ripresa convengono che non è il caso di rischiare e si dividono la posta in palio. Così il Napoli conquista il terzo risultato utile consecutivo che lo fa restare ad un tiro di schioppo dalla zona promozione, e la Pistoiese fa un altro passettino in avanti in chiave salvezza. Diciamolo subito, il pareggio è il risultato più giusto. Anche se il Napoli, a conti fatti, crea qualche occasioncella di più.
Ma c'era da aspettarselo, essendo quella partenopea formazione più dotata dal punto di vista qualitativo. Eppure non sembrava una serata felice per la squadra di De Canio, che restava vittima della solita partenza stralunata. Esattamente come era successo contro Palermo e Cosenza, il Napoli aveva bisogno di un ceffone in pieno volto, uno di quelli che fa male, per svegliarsi. Ceffone che Banchelli rifilava quando non erano passati neanche tre minuti. Strana cosa, questa. Sulla quale l'ex tecnico dell'Udinese dovrà lavorare. Un Napoli votato all'attacco, quello costretto subito ad inseguire. Con la sola novità (rispetto al successo sul Cosenza) di Saber al posto dello squalificato Troise.
Poi era il solito undici: con Jankulovski sistemato sulla linea dei difensori e Montezine su quella mediana. Consapevole di non poter sfidare i campani sul piano della qualità, Stringara si affidava alla quantità. Così, il tecnico dei toscani presentava una squadra senza Baiano e Angelo Carbone (i due ex) e con Cimarelli a Banchelli. Preso in castagna alla prima occasione, il Napoli capiva di non poter andare tanto sul sottile. Il guaio maggiore era la difficoltà nel trovare spazi nella difesa arancione. Difesa che Bianchini e Akassou (a turno su Stellone) comandavano con piglio autoritario. Dai e dai, si capiva lontano un miglio che solo uno spunto personale poteva tirare fuori dagli impicci il Napoli.
Spunto che arrivava dal sinistro potente e preciso di Jankulovski, bravo a trasformare un calcio di punizione conquistato da Sesa (in quell'azione lo svizzero lascerà il campo per infortunio sostituito da Rastelli). Rimessa in piedi la gara, ti aspetti che il Napoli spinga a caccia del vantaggio. L'idea è quella, ma passare dalle idee alla pratica diventa complicato quando oltre che con il freddo ti trovi a dover fare i conti con un fastidiosissimo vento.
La Pistoiese non caccia fuori la testa
dal guscio: i toscani di anto in tanto provano qualche ripartenza
ma sbattono sempre sulla diga formata da Bonomi e Luppi.
E' solo una mezza papera difensiva che regala a Stellone
la più ghiotta delle occasioni, occasione che l'attaccante
romano fallisce anche per merito di Akassou (bravo nel
recupero) e Balli (super nella respinta d'istinto). Non
succede più nulla. Anche nella ripresa, quando Stringara
prova (ma troppo tardi) la carta Baiano e De Canio
inverte posizioni e cambia moduli provando anche con la terza
punta (Floro Flores). Nessuno ha più voglia di rischiare.
In fondo, perchè farlo?
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